lussazione acromion claveare

Lussazione acromion claveare: Riabilitazione e tempi di recupero

La lussazione acromion claveare, o lussazione clavicola, è un infortunio tipicamente associato agli sport da contatto, caratterizzata dal distaccamento della clavicola dall’acromion, potendo talvolta causare la rottura dei legamenti. Questo tipo di lussazione è generalmente il risultato di un trauma ad alto impatto e si manifesta più frequentemente nel sesso maschile.

L’articolazione acromion-claveare è una piccola articolazione situata nella parte superiore della spalla, dove l’acromion (una prominenza ossea della scapola, o osso della spalla) si incontra con l’estremità esterna della clavicola. Questa articolazione è importante per il movimento della spalla, permettendo il movimento di rotazione della scapola necessario per alzare il braccio sopra la testa.

Questa articolazione è stabilizzata da un complesso di legamenti, tra cui i legamenti acromion-claveari e i legamenti coraco-claveari, che aiutano a mantenere l’allineamento e la stabilità tra la clavicola e la scapola. Lesioni o disturbi a questa articolazione, come l’artrosi o la distorsione dell’articolazione acromion-claveare (spesso causata da cadute o traumi diretti sulla spalla), possono limitare il movimento della spalla e causare dolore.

L’articolazione acromion-claveare è stabilizzata principalmente da due tipi di legamenti:

  1. Legamenti Acromion-Claveari: Questi legamenti connettono l’acromion (una parte della scapola) alla clavicola. Sono posizionati direttamente sopra l’articolazione e forniscono stabilità orizzontale, prevenendo lo spostamento laterale della clavicola rispetto all’acromion.
  2. Legamenti Coraco-Claveari: Questi sono composti dal legamento trapezoide e dal legamento conoide, che collegano la clavicola al processo coracoide della scapola. Questi legamenti forniscono stabilità verticale all’articolazione, impedendo che la clavicola si sollevi troppo rispetto alla scapola.

Questi legamenti sono fondamentali per il mantenimento della stabilità dell’articolazione acromion-claveare, soprattutto durante i movimenti della spalla. Lesioni ai legamenti acromion claveari, come quelle che possono verificarsi durante attività sportive o a seguito di cadute, possono portare a condizioni come la frattura della clavicola o la lussazione dell’articolazione acromion-claveare . Queste condizioni possono causare dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti della spalla.

Lussazione acromion claveare: Cause

Le lussazioni acromion claveare sono lesioni complesse, generalmente scaturite da due meccanismi principali legati a impatti ad alta energia. Questi meccanismi possono essere suddivisi in impatti diretti e indiretti sull’articolazione. L’analisi dettagliata di questi meccanismi aiuta a comprendere come si verifica la lesione e quali sono le forze coinvolte.

  1. Impatto Diretto: Questo tipo di impatto avviene quando una forza significativa colpisce direttamente l’area dell’articolazione. Esempi tipici includono collisioni nello sport, come un tackle nel rugby, o l’impatto con la cintura di sicurezza in un incidente stradale. In queste situazioni, la forza dell’impatto si concentra direttamente sull’articolazione clavicolare, superando la resistenza dei legamenti e delle strutture circostanti, portando alla dislocazione o alla frattura dell’acromion.
  2. Impatto Indiretto: Questo meccanismo si verifica in genere a seguito di una caduta con il braccio esteso. In questa circostanza, la forza della caduta si trasmette lungo il braccio fino alla spalla, generando una compressione assiale. Questa compressione fa risalire la testa dell’omero (l’osso superiore del braccio) che, a sua volta, spinge contro la clavicola, causando la sua dislocazione. È un tipo di lesione comune negli sport di caduta, come il ciclismo o lo sci.

La struttura osteolegamentosa dell’articolazione clavicolare gioca un ruolo cruciale nella stabilità della spalla. I legamenti acromion-clavicolari e il complesso dei legamenti coraco-clavicolari (comprendenti il legamento conoide e trapezoide) sono fondamentali per mantenere l’integrità dell’articolazione. Questi legamenti forniscono supporto e limitano il movimento eccessivo della clavicola, permettendo al contempo il passaggio delle forze dalla parte appendicolare (braccia) alla parte assiale (tronco e spina dorsale) del corpo.

Quando questi legamenti vengono danneggiati a causa di un impatto, l’articolazione perde la sua stabilità normale. In una lussazione acromion-clavicolare, ad esempio, la clavicola può spostarsi in posizioni anomale rispetto all’acromion (la parte esterna della scapola), causando dolore, gonfiore e una limitazione della mobilità della spalla. Il trattamento di tali lesioni varia in base alla gravità e può spaziare da metodi conservativi, come l’immobilizzazione e la fisioterapia, fino a interventi chirurgici per ripristinare l’allineamento e la funzionalità dell’articolazione.

Lussazione acromion claveare: Sintomi

I sintomi di una dislocazione acromion-claveare variano in gravità, ma ci sono alcuni segni comuni che possono indicare questa lesione. In caso di clavicola lussata questi sintomi sono importanti per la diagnosi e il successivo trattamento. Ecco un’analisi più dettagliata dei sintomi:
  1. Dolore Acuto: Il sintomo più immediato e evidente è un dolore acuto e penetrante nell’area della spalla, che può intensificarsi con il movimento del braccio. Questo dolore è spesso descritto come lancinante o pulsante e può irradiarsi lungo il braccio.
  2. Gonfiore e Deformità: Un altro segno visibile è il gonfiore dell’articolazione, che può essere accompagnato da una deformità evidente. In alcuni casi, la clavicola dislocata può essere visibile sotto la pelle, creando un rigonfiamento anormale.
  3. Limitazione della Mobilità: I pazienti con questa lesione spesso sperimentano una ridotta capacità di muovere il braccio interessato. Il range di movimento può essere limitato a causa del dolore e dell’instabilità articolare.
  4. Sensazione di Instabilità: La spalla può sentirsi instabile o “lenta”, specialmente quando si tenta di sollevare il braccio o di portare peso. Questa instabilità può essere accompagnata da una sensazione di scricchiolio o sfregamento all’interno dell’articolazione.
  5. Arrossamento e Sensibilità al Tatto: La zona colpita può presentare arrossamento e aumentare la sensibilità al tatto. Questo è dovuto all’infiammazione e al trauma subiti dai tessuti molli circostanti.
  6. Sporgenza della Clavicola: In casi di lussazioni gravi, possiamo avere l’articolazione acromion claveare sporgente. Questa condizione è più comune nei gradi superiori della lussazione acromion-claveare.
  7. Complicazioni Secondarie: Nei casi più gravi, i sintomi possono includere anche intorpidimento o debolezza nel braccio o nella mano, indicando un possibile coinvolgimento dei nervi o dei vasi sanguigni vicini.

È importante notare che la presenza e l’intensità di questi sintomi possono variare da individuo a individuo e a seconda della gravità della lesione. In ogni caso, una diagnosi accurata da parte di un professionista sanitario come un medico ortopedico o un fisioterapista specializzato è fondamentale per determinare il corretto percorso di trattamento.

Lussazione acromion claveare: Classificazione

La classificazione della sublussazione acromion claveare, come descritta nella Rockwood classification, è un metodo sistematico per categorizzare le lesioni basato sulla loro natura e gravità. Questa classificazione è fondamentale per i professionisti sanitari nel diagnosticare e pianificare il trattamento adeguato. Ecco una descrizione più dettagliata di ciascun grado:

  1. Livello I: Questo grado implica un danno parziale ai legamenti acromion-clavicolari. In questo scenario, i legamenti non sono completamente lacerati, e non vi è nessun distacco. Importante è notare che i legamenti coracoclavicolari rimangono intatti, e non si osservano deformità visibili dell’articolazione. Questo grado di lussazione può causare dolore e un certo grado di limitazione del movimento, ma la struttura generale dell’articolazione rimane stabile.
  2. Livello II: Qui, si osserva una rottura completa dei legamenti acromion-clavicolari, con un danno parziale ai legamenti coracoclavicolari. Questa condizione porta a un’instabilità orizzontale del segmento clavicolare. I pazienti possono avvertire dolore acuto e possono presentare un rigonfiamento visibile, indicando un aumento dell’instabilità articolare rispetto al livello I.
  3. Livello III: In questo grado, c’è una rottura completa sia dei legamenti acromion-clavicolari che dei coracoclavicolari. Questo causa una notevole instabilità sia verticale che orizzontale dell’articolazione. Inoltre, può verificarsi una frattura nella zona di inserzione di questi legamenti. Questo grado implica una perdita significativa della connessione fissa tra il trapezio e il deltoide e la clavicola, portando a un aumento del dolore e a una marcata limitazione del movimento.
  4. Livello IV: Questo livello è caratterizzato da un danno completo dei legamenti con dislocamento posteriore della clavicola, che porta a una visibile deformità articolare. Questa condizione può richiedere un intervento chirurgico, in quanto l’instabilità e la deformità sono più gravi.
  5. Livello V: Si tratta di una versione aggravata del livello III, con distacco parziale delle fibre del muscolo trapezio e del deltoide anteriore. Questo grado comporta un dolore severo e una limitazione significativa del movimento, oltre a una deformità più evidente.
  6. Livello VI: Questo è il grado più grave, con la lussazione inferiore della clavicola, situata al di sotto dell’acromion e del coracoide. In questo caso, vi è una lesione dei legamenti, del deltoide anteriore e del trapezio. Questa situazione estrema può portare a complicazioni significative e richiedere un trattamento chirurgico complesso.

Ogni grado della Rockwood classification ha implicazioni specifiche per il trattamento e la prognosi. Mentre i gradi più bassi possono spesso essere gestiti con metodi conservativi come la fisioterapia, i gradi più alti possono richiedere interventi chirurgici per ripristinare la stabilità e la funzionalità dell’articolazione.

Lussazione acromion claveare: Diagnosi

La diagnosi di una lussazione acromion-claveare si basa su un’accurata valutazione clinica e su indagini strumentali. La comprensione della storia clinica del paziente e del modo in cui si è verificata la lesione è fondamentale per un’accurata diagnosi.

Durante la valutazione, si consiglia di esaminare il paziente in posizione eretta o seduta, lasciando il braccio libero per evidenziare eventuali deformità. L’attenzione iniziale si concentra sull’esclusione di danni al plesso brachiale o alla compressione vascolare, che richiedono un intervento immediato. Una volta escluse queste complicazioni, si può procedere con un esame più approfondito.

Visivamente, il braccio appare addotto, e si notano segni di infiammazione. Nelle lussazioni di grado superiore al III, è evidente un abbassamento dell’acromion rispetto alla clavicola.

Alla palpazione, l’articolazione appare dolorante. A seconda del grado di lesione, si riscontra una maggiore mobilità verticale e orizzontale dell’articolazione. La pressione verticale sulla clavicola distale può mostrare un abbassamento seguito da un rimbalzo, noto come segno del “tasto del pianoforte”, tipico della rottura dei legamenti acromion-clavicolari e coraco-acromiali.

Tra i test clinici più utilizzati, si includono:

  • Crossed-arm adduction test: braccio flesso a 90° e gomito piegato, con adduzione trans-toracica per identificare il dolore a livello dell’articolazione acromion-claveare. L’iniezione di un anestetico locale può aumentare la specificità del test.
  • Resisted extension test: nella stessa posizione del test precedente, il paziente resiste alla forza di adduzione trans-toracica applicata dal terapista.
  • Active Compression Test (O’Brien): con braccio flesso a 90°, gomito esteso e adduzione trans-toracica di 10-15° e massima intrarotazione, si applica pressione dall’alto verso il basso.
  • Paxinos Test: applicazione di pressione postero-anteriore nel segmento distale dell’articolazione acromion-claveare.

Per la diagnosi di lussazione della clavicola, la radiografia è considerata lo standard. La risonanza magnetica non è l’esame di prima scelta, ma può essere necessaria per un’analisi più dettagliata delle strutture coinvolte.

Lussazione acromion claveare: Intervento chirurgico oppure no?

La decisione di procedere con un intervento chirurgico per una lussazione di clavicola dipende da diversi fattori, tra cui il grado della lesione, i sintomi del paziente, la loro attività quotidiana e gli obiettivi di recupero. Generalmente, nei casi di lussazioni di grado più lieve (I e II), si opta per un trattamento conservativo, che include riposo, applicazione di ghiaccio, immobilizzazione e fisioterapia. Questo approccio mira a ridurre il dolore e l’infiammazione, promuovendo la guarigione naturale dei tessuti.

Per lussazioni di grado più severo (III e superiori), dove vi è una maggiore instabilità e danneggiamento dei legamenti, l’intervento chirurgico può essere considerato. La chirurgia mira a ripristinare l’anatomia normale dell’articolazione, ridurre il rischio di problemi futuri come l’artrosi, e consentire al paziente di tornare alle attività normali, specialmente se sono coinvolti in sport o lavori fisicamente esigenti.

La decisione di operare deve essere presa dopo una valutazione approfondita da parte di un ortopedico, considerando anche le preferenze e le esigenze specifiche del paziente. È importante sottolineare che sia il trattamento conservativo sia quello chirurgico richiedono un adeguato programma di riabilitazione per garantire il miglior recupero possibile.

Riabilitazione e tempi di recupero della lussazione di clavicola

Per le lussazioni della clavicola, il piano di riabilitazione è differenziato a seconda della gravità della lesione e dei sintomi specifici del paziente:

  1. Per Grado 1:
    • Impiego di un dispositivo di sostegno come un tutore per un periodo da 3 a 7 giorni, fino alla diminuzione del dolore.
    • Recupero della piena funzionalità articolare nella settimana iniziale.
    • Attività iniziali con esercizi in Catena Cinetica Chiusa e miglioramento del controllo scapolare.
    • Possibilità di ritorno alle attività sportive dopo circa due settimane.
  2. Per Grado 2:
    • Applicazione di un tutore per un periodo tra i 3 e i 10 giorni, seguita dalla gestione del dolore e esercizi isometrici in Catena Cinetica Chiusa.
    • Progressione verso esercizi che coinvolgono dal 65% al 75% dell’ampiezza di movimento, con rinforzo muscolare del deltoide e trapezio, tra la seconda e la quarta settimana.
    • Esercizi per il completo recupero dell’ampiezza di movimento, con allenamento progressivo di forza e resistenza, tra la quarta e la sesta settimana.
    • Ripresa delle attività sportive o quotidiane prevista tra la sesta e l’ottava settimana.
  3. Per Grado 3 con Trattamento Conservativo:
    • Utilizzo di un tutore per un periodo tra i 7 e i 14 giorni, seguito da esercizi attivo-assistiti, isometrici e in Catena Cinetica Chiusa.
    • Obiettivo di raggiungere un’ampiezza di movimento passiva completa, con esercizi di percezione e stabilizzazione scapolare, tra la seconda e la quarta settimana.
    • Allenamento contro resistenza mirato al 70-75% della forza e resistenza, tra la quarta e la sesta settimana.
    • Pianificazione del ritorno alle attività, includendo movimenti specifici per lo sport, tra la quinta e l’ottava settimana.
  4. Dopo un Intervento Chirurgico:
    • Immobilizzazione con un tutore specifico per un periodo tra le 6 e le 8 settimane.
    • Inizio della mobilizzazione passiva non appena possibile, tenendo conto del dolore del paziente e del processo di guarigione dei tessuti.
    • Completamento del range di movimento attivo, esclusa l’intrarotazione, a partire dalla decima settimana.
    • Inizio del rinforzo isotonico e introduzione di esercizi in Catena Cinetica Aperta per i rotatori, muscoli scapolari e toracici, dalla dodicesima settimana.

Il periodo di recupero da una lussazione della clavicola varia notevolmente a seconda della gravità dell’infortunio e della risposta del paziente al trattamento. In linea di massima, per le lussazioni di Grado 1, il tempo di guarigione è relativamente breve, spesso variando da alcune settimane fino a un mese. In questi casi, i pazienti generalmente tornano rapidamente alle loro attività quotidiane e sportive dopo un breve periodo di riposo e un appropriato programma di riabilitazione.

Per le lussazioni di Grado 2, il processo di guarigione tende ad essere più lungo, estendendosi da un mese fino a due mesi. Questo grado richiede un periodo di riabilitazione più esteso, con un ritorno graduale alle attività normali.

Nei casi di lussazioni di Grado 3 o superiori, specialmente quando è necessario un intervento chirurgico, il recupero può richiedere diversi mesi. Queste situazioni richiedono un programma di riabilitazione più intensivo e prolungato, per garantire un ritorno completo alla piena funzionalità.

È importante notare che la durata esatta del recupero dipende dalla risposta individuale al trattamento e dalla severità dell’infortunio. Pertanto, è fondamentale seguire le raccomandazioni del medico e del fisioterapista per garantire il miglior recupero possibile.

Conclusione

La lussazione della clavicola è una lesione ortopedica che coinvolge lo spostamento della clavicola dalle sue normali connessioni articolari. Questa condizione può essere classificata in base alla posizione della dislocazione, comunemente a livello dell’articolazione sternoclavicolare o acromioclavicolare. La lussazione della clavicola è spesso il risultato di un trauma diretto, come una caduta sul braccio esteso o un impatto diretto sulla spalla.

Il trattamento per la lussazione della clavicola dipende dalla severità e dalla posizione della dislocazione. Nella maggior parte dei casi non complicati, il trattamento conservativo, che include l’immobilizzazione con un tutore e la fisioterapia, è sufficiente per garantire una buona guarigione. Tuttavia, in alcuni casi, specialmente quelli che coinvolgono danni ai tessuti circostanti o dislocazioni ricorrenti, può essere necessario un intervento chirurgico.

La riabilitazione gioca un ruolo cruciale nel recupero, mirando a ripristinare la forza, la mobilità e la funzionalità della spalla. È importante seguire attentamente le istruzioni del medico e del fisioterapista per garantire una guarigione ottimale e ridurre il rischio di complicazioni o recidive.

In conclusione, la lussazione della clavicola è una lesione seria che richiede un approccio attento e personalizzato per il trattamento e la riabilitazione. Con una gestione adeguata, la maggior parte delle persone può aspettarsi un completo recupero e un ritorno alle normali attività.

Vuoi prenotare una visita subito in studio?

 

Bibliografia