Frattura acetabolo

Frattura acetabolo: Cause, sintomi e trattamento

La frattura dell’acetabolo, spesso associata alla frattura del bacino, è una condizione che si manifesta in caso di incidente sportivo oppure, nelle persone più anziane, degenerazione ossea o caduta accidentale. Prima di addentrarci su questa condizione, vediamo che cos’è l’acetabolo.

L’acetabolo, noto anche come cotile, è un incavo specifico situato sul lato dell’osso iliaco, essenziale per accogliere la testa del femore e formare l’articolazione dell’anca. Questa cavità ossea si forma dall’unione di tre segmenti dell’osso iliaco: ilio, ischio e pube. Il labbro acetabolare, una struttura fibrocartilaginea a forma di anello, circonda l’acetabolo, facilitando l’alloggiamento della testa del femore e assicurando la stabilità dell’articolazione dell’anca. La faccia semilunare dell’acetabolo, liscia e rivestita di cartilagine, è l’unica parte dell’acetabolo che interagisce direttamente con la testa del femore. La fossa acetabolare, situata al centro dell’acetabolo e caratterizzata da una superficie rugosa, contiene tessuto adiposo e contribuisce all’inserzione del legamento rotondo della testa del femore. Questa struttura è fondamentale per la mobilità e la funzionalità dell’articolazione dell’anca, consentendo movimenti come la camminata e la corsa​​​​​​​​​​​​.

Ritornando alla frattura dell’acetabolo è importante dire che queste lesioni sono relativamente rare, con un’incidenza stimata intorno a 3-4 casi per 100.000 persone all’anno. Si verificano tipicamente in due distinti gruppi demografici: i giovani adulti, prevalentemente maschi con un’età media di circa 39,6 anni, e gli anziani. Nel primo gruppo, le fratture sono spesso il risultato di incidenti ad alta energia, come gli incidenti stradali, che rappresentano il 59% dei casi. Nel secondo gruppo, le fratture sono generalmente causate da cadute di bassa energia, spesso associate a condizioni come l’osteoporosi.

La distribuzione delle fratture dell’acetabolo è bimodale, con un picco nei giovani adulti e un altro in età avanzata. Il 76,8% dei casi riguarda individui di sesso maschile. Le fratture sono più frequenti sul lato destro del corpo, con circa il 55% dei casi che presentano questa localizzazione. Inoltre, circa il 30% dei pazienti con fratture dell’acetabolo presenta anche altre fratture associate.

Questi dati indicano una prevalenza maggiore di fratture dell’acetabolo negli uomini giovani a seguito di traumi ad alta energia e un aumento di tali fratture negli anziani dovuto a cadute di lieve entità. La tendenza verso una maggiore aspettativa di vita e la conseguente attività fisica in età più avanzata possono contribuire all’aumento dell’incidenza di fratture dell’acetabolo in questa fascia di età

Frattura acetabolo: Cause

Le cause delle fratture dell’acetabolo possono essere generalmente divise in due categorie principali: traumi ad alta energia e traumi a bassa energia. Nei pazienti più giovani, le fratture dell’acetabolo sono comunemente causate da eventi traumatici ad alta energia, come incidenti automobilistici o motociclistici, oppure cadute da altezze significative, impatti. Queste situazioni richiedono spesso un’immediata attenzione medica a causa della natura severa delle lesioni associate.

D’altra parte, nei pazienti anziani, specialmente quelli con ossa indebolite a causa di condizioni come l’osteoporosi, le fratture dell’acetabolo possono derivare da traumi a bassa energia, come una semplice caduta da una posizione eretta. Questo tipo di frattura, nota come frattura da insufficienza, si verifica quando l’osso, reso vulnerabile dalla riduzione della sua densità, si rompe anche a seguito di un trauma minore.

In sintesi, mentre nei giovani le fratture dell’acetabolo sono principalmente il risultato di incidenti ad alta energia, negli anziani queste fratture sono più spesso causate da cadute minori dovute alla fragilità ossea legata all’età e all’osteoporosi.

Frattura acetabolo: Sintomi

Le fratture dell’acetabolo manifestano sintomi specifici che variano in base alla gravità della frattura e all’eventuale coinvolgimento dei nervi. Il sintomo principale è un dolore intenso nell’articolazione dell’anca, che può irradiarsi alla regione inguinale e alla gamba. Il dolore tende ad acutizzarsi durante i movimenti e può rendere difficile, se non impossibile, stare in piedi o camminare per la persona colpita.

In alcuni casi, se la frattura danneggia i nervi, il paziente può avvertire formicolio, intorpidimento o debolezza lungo l’arto inferiore. L’area intorno all’articolazione dell’anca risulta sensibile al tatto e dolorante. Inoltre, è possibile osservare un’alterazione del colore della pelle intorno al sito dell’infortunio, come lividi o gonfiore. Questi sintomi possono variare in intensità e durata, a seconda dell’individuo e del tipo specifico di frattura

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Frattura acetabolo: Diagnosi

La diagnosi delle fratture dell’acetabolo richiede una valutazione approfondita e l’utilizzo di tecniche di imaging avanzate. Se la frattura si verifica in concomitanza con altri traumi significativi, ad esempio in un incidente stradale ad alta energia, è solitamente necessario un esame completo per valutare tutte le lesioni.

La diagnosi iniziale può essere effettuata attraverso radiografie dedicate del bacino, inclusi i cosiddetti “Judet views”, ma spesso è richiesta una tomografia computerizzata (TC) del bacino per pianificare l’intervento chirurgico. Le radiografie convenzionali restano estremamente utili, in quanto le immagini bidimensionali vengono utilizzate durante la chirurgia.

La TC, sia assiale che tridimensionale, è ormai routinariamente eseguita in tutti i pazienti per migliorare la comprensione del trauma. Questo tipo di imaging è particolarmente utile per misurare l’articolazione comminuta e lo “step off”, le dimensioni e il numero di frammenti della parete posteriore, l’impatto marginale, la rotazione e lo spostamento delle colonne, e la presenza di frammenti intraarticolari o fratture della testa femorale. Una TC può anche identificare lesioni nella parte posteriore del bacino, come la rottura dell’articolazione sacro-iliaca o una frattura sacrale.

Inoltre, mediante la radiografia convenzionale è possibile identificare il pattern di frattura rispondendo a domande specifiche. Ad esempio, se l’ala iliaca è rotta, se l’anello otturatore è rotto, e se le linee ilioischiali e iliopectineali sono entrambe rotte, si possono identificare varie tipologie di fratture, come le fratture di entrambe le colonne, le fratture transverse e le fratture della parete. Le fratture della parete posteriore possono essere associate a fratture trasverse e della colonna posteriore nella classificazione e, inoltre, si trovano spesso nelle fratture di entrambe le colonne e nei tipi T. Le fratture della parete anteriore, invece, sono rare.

In base alle immagini TC, il piano assiale della TC sul livello della frattura rivela se la frattura è una frattura della colonna, una frattura trasversale o delle fratture della parete. La frattura della colonna si estende da mediale a laterale, la frattura trasversale da anteriore a posteriore e la frattura della parete è obliqua

Frattura acetabolo: Classificazione

Le classificazioni delle fratture dell’acetabolo sono sistemi utilizzati per categorizzare i diversi tipi di lesioni in questa regione, considerate che in primis possiamo avere una frattura composta dell’acetabolo e una frattura scomposta dell’acetabolo. Due dei sistemi più conosciuti e utilizzati sono la classificazione di Judet e Letournel e la classificazione AO/OTA.

  1. Classificazione di Judet e Letournel: Questo sistema classifica le fratture dell’acetabolo in dieci schemi di frattura principali, che comprendono cinque modelli semplici e cinque modelli complessi. Le fratture elementari (semplici) dividono l’osso innominato attraverso l’acetabolo in due frammenti principali e includono fratture della parete anteriore, della colonna anteriore, trasversali, della colonna posteriore e della parete posteriore. Le fratture associate (complesse) spezzano l’acetabolo in tre frammenti principali e possono essere descritte come combinazioni di componenti di frattura elementare, come le fratture di entrambe le colonne, la colonna anteriore/parete e emitransverso posteriore, la frattura a T, trasversale e parete posteriore, e colonna posteriore e parete posteriore​​​​​​.
  2. Classificazione AO/OTA: Questa classificazione divide le fratture dell’acetabolo in tre gruppi in base alla gravità e complessità dell’infortunio. Il tipo A comprende fratture parziali articolari isolate della parete o della colonna, il tipo B include fratture parziali articolari trasverse, e il tipo C consiste in fratture complete articolari sia semplici che multiframmentarie di entrambe le colonne. Ogni tipo ha ulteriori sottocategorie basate sulla specifica natura della frattura, come la frattura della parete posteriore, la frattura della colonna posteriore e la frattura della parete anteriore o della colonna, tra le altre​​.

Questi due sistemi di classificazione forniscono un quadro chiaro e dettagliato delle varie tipologie di fratture dell’acetabolo, consentendo ai professionisti medici di diagnosticare, trattare e comunicare efficacemente riguardo a queste complesse lesioni.

Frattura acetabolo: Trattamento e tempi di recupero

In seguito a un trauma grave, le fratture dell’acetabolo richiedono un trattamento attento, il quale può essere chirurgico o conservativo.

  • Il trattamento chirurgico, generalmente necessario per fratture spostate e instabili, include il riallineamento dei frammenti di frattura e la loro fissazione tramite piastre e viti. Questo procedimento è fondamentale per promuovere una guarigione efficace delle ossa e della cartilagine, riducendo il rischio di complicazioni a lungo termine e permettendo al paziente di riprendere presto la mobilità. Dopo l’intervento chirurgico, i pazienti iniziano un periodo di riabilitazione di circa nove mesi, suddiviso in tre fasi di tre mesi ciascuna. Nelle prime sei settimane, le attività sono limitate e si concentrano su esercizi isometrici e di lieve ampiezza di movimento. Dopo questo periodo, gli esercizi diventano più intensi e includono il rafforzamento muscolare e l’aumento della flessibilità, sempre sotto la supervisione di un fisioterapista. Man mano che si recupera la forza dell’anca, le restrizioni sul carico di peso si allentano, rendendo possibile per il paziente l’uso delle stampelle e, in alcuni casi, programmi di riabilitazione in acqua.
  • Il trattamento conservativo viene adottato per le fratture meno gravi e può includere il riposo, l’immobilizzazione dell’anca e la fisioterapia non invasiva attraverso un fisioterapista specializzato. Questo approccio punta a gestire il dolore e a promuovere la guarigione senza ricorrere alla chirurgia. Anche in questo caso, la fisioterapia svolge un ruolo chiave, focalizzandosi su esercizi specifici per mantenere la mobilità dell’anca e prevenire l’atrofia muscolare.

In entrambi i trattamenti, il successo del recupero dipende dalla stretta adesione al programma riabilitativo e dall’impegno attivo del paziente nel processo di guarigione. L’obiettivo finale è il ripristino completo della funzionalità dell’anca, permettendo al paziente di ritornare alle sue attività quotidiane e ad uno stile di vita attivo

Frattura acetabolo: Come dormire?

Sembra scontato, ma ti sei mai chiesto come dormire in caso di frattura dell’acetabolo?

Affrontare la notte con una frattura dell’acetabolo può essere una sfida, data la natura complessa e delicata di questa lesione. È comune che i pazienti siano sottoposti a trattamenti come la riduzione aperta e la fissazione interna, particolarmente nei casi di fratture della parete posteriore o di entrambe le colonne. Durante il periodo di recupero, è cruciale seguire rigorosamente le indicazioni mediche, specialmente in merito alla posizione di riposo. Evitare la pressione sull’area lesionata è essenziale per un recupero ottimale.

Di norma il paziente tende a dormire supino con alcuni cuscini sotto il ginocchio (non sempre presenti); altri pazienti vengono posizionati sul fianco opposto rispetto alla lesione con cuscini che fungono da supporto alla gamba per evitare l’eccesiva adduzione e rotazione interna dell’anca. Le raccomandazioni specifiche possono variare a seconda del tipo di frattura e del trattamento effettuato, quindi è sempre consigliato consultare il proprio medico per consigli personalizzati sulle posizioni di sonno più adatte

Conclusione

Le fratture dell’acetabolo, gravi lesioni ortopediche che coinvolgono la parte dell’anca che si articola con il femore, sono spesso il risultato di traumi ad alta energia come incidenti stradali. La gestione di queste fratture può essere complessa, richiedendo frequentemente interventi chirurgici come la riduzione aperta e la fissazione interna, specialmente per fratture della parete posteriore o di entrambe le colonne. Il recupero da tali lesioni richiede un attento monitoraggio medico e una stretta aderenza ai piani di trattamento e riabilitazione. È fondamentale prestare particolare attenzione durante il riposo e il sonno per evitare ulteriori danni e favorire un recupero efficace. La collaborazione tra paziente e professionisti sanitari è cruciale per ottimizzare i risultati del trattamento e ridurre il rischio di complicazioni.

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Bibliografia