antiversione del bacino

Antiversione del Bacino: Cause, Sintomi e come Correggerla Davvero

L’antiversione del bacino, detto anche bacino antiverso o anteroversione del bacino, come ci racconta il dott. Stefano Diprè, fisioterapista a domicilio a Milano, è una condizione posturale tanto comune quanto spesso fraintesa. Si manifesta come una inclinazione anteriore del bacino, una sorta di rotazione verso il basso della parte frontale del bacino e verso l’alto di quella posteriore. Questa inclinazione trasforma l’intera postura, modificando il modo in cui la colonna si curva, il modo in cui i muscoli lavorano e persino il modo in cui viene percepito il proprio corpo.

Quando il bacino scivola in avanti, la colonna lombare è costretta ad aumentare la propria curva naturale, portando con sé una serie di compensazioni che coinvolgono muscoli, articolazioni e schemi respiratori. Molte persone si accorgono di avere un bacino in avanti semplicemente osservando la silhouette allo specchio: l’addome sembra sporgere più del normale, il fondoschiena appare più arretrato e la sensazione generale è quella di una postura che tende a proiettare tutto il corpo verso l’anteriore. L’anteroversione del bacino, però, non è solo un fatto estetico: è un adattamento biomeccanico che influenza profondamente l’equilibrio globale del corpo.

bacino antiverso

L’equilibrio tra Antiversione Del Bacino e Retroversione

Per comprendere davvero l’antiversione, è utile osservare il movimento opposto: la retroversione del bacino. Nel movimento di retroversione del bacino, la parte superiore del bacino si inclina all’indietro, il pube si solleva e la curva lombare si appiattisce. Sono due movimenti complementari, due estremi dello stesso arco biomeccanico. In un corpo sano e armonico, il bacino dovrebbe poter oscillare liberamente tra antiversione e retroversione, adattandosi alle richieste dei gesti quotidiani. Tuttavia, la vita moderna tende a bloccare il bacino in una posizione prevalente. Chi sviluppa un bacino antiverso, ad esempio, di solito presenta muscoli anteriori rigidi e accorciati, come lo psoas e il retto femorale, e muscoli posteriori indeboliti o poco attivi, come i glutei e gli addominali profondi.

Questo squilibrio porta il bacino a inclinarsi in avanti anche senza che la persona se ne accorga, instaurando una catena di compensazioni che nel tempo diventano rigide e difficili da invertire. Comprendere questo equilibrio significa osservare non solo la forma esterna del corpo, ma anche il modo in cui il corpo utilizza i propri muscoli per rimanere in piedi, sedersi, camminare o respirare.

Come Riconoscere un Bacino Antiverso

Riconoscere un bacino antiverso non richiede necessariamente una valutazione professionale. Il corpo, se ascoltato con attenzione, offre numerosi segnali. Una delle prime manifestazioni è la forma della regione lombare, che appare più incurvata del normale. Questa curvatura porta spesso a un aspetto in cui l’addome sembra proiettarsi in avanti anche quando non è presente grasso in eccesso.

Un’altra caratteristica frequente è la sensazione di tensione costante nella parte bassa della schiena. È una tensione che compare soprattutto nei momenti di inattività, come al mattino appena svegli o dopo molte ore passate seduti. Inoltre, molte persone riferiscono difficoltà ad attivare i glutei, che risultano spesso “spenti” o poco partecipi durante movimenti come salire le scale, fare squat o sollevarsi da terra. Il bacino antiverso influisce anche sulla respirazione: un bacino inclinato modifica il movimento del diaframma e porta a una respirazione più superficiale e toracica, che accentua ulteriormente la tensione lombare. I segnali sono spesso sottili, ma messi insieme raccontano un corpo che ha perso la sua centralità e il suo equilibrio naturale.

Le Cause Profonde dell’Antiversione del Bacino

L’antiversione del bacino affonda le sue radici soprattutto nello stile di vita contemporaneo. La sedentarietà è di gran lunga la causa più frequente. Passare molte ore seduti porta lo psoas a irrigidirsi e accorciarsi, mentre i glutei rimangono poco attivi e tendono a perdere forza. Questo crea una combinazione ideale per l’insorgere dell’anteroversione: un muscolo che tira il bacino in avanti e uno che non riesce più a trattenerlo. Ma la sedentarietà non è l’unico fattore. Lo stress gioca un ruolo sorprendentemente influente, perché induce un tipo di respirazione alta che irrigidisce la parte bassa della schiena.

Nei periodi di maggiore tensione emotiva, il bacino tende a inclinarsi ancora di più, in una sorta di postura di difesa. Anche l’attività sportiva, se sbilanciata, può generare o accentuare un bacino antiverso. Discipline che sovraccaricano i quadricipiti, la zona lombare o che richiedono posizioni di iperestensione possono portare a un progressivo disequilibrio muscolare. Infine, persino le calzature hanno un ruolo, soprattutto quando presentano un tallone rialzato che sposta in avanti il centro di gravità e costringe il corpo a compensare inclinando maggiormente il bacino.

Correggere l’Antiversione del Bacino

Correggere l’antiversione del bacino non significa soltanto allungare un muscolo o rinforzarne un altro. È un processo globale, che coinvolge la mobilità delle anche, la forza dei glutei, l’attivazione del core profondo e soprattutto la capacità di percepire e controllare il proprio bacino nello spazio. Il primo passo consiste nel restituire elasticità ai muscoli che tirano il bacino in avanti, come lo psoas e il retto femorale. Quando questi muscoli ritrovano la loro lunghezza naturale, il bacino riacquista la possibilità di rientrare in una posizione neutra. Successivamente, è necessario attivare la muscolatura che sostiene la posizione del bacino: i glutei devono tornare a essere protagonisti nei movimenti e gli addominali profondi devono poter svolgere la loro funzione di stabilizzazione interna.

La respirazione, in questo percorso, è un alleato prezioso. Una respirazione diaframmatica corretta agisce come un sostegno naturale della colonna lombare, riduce la tensione interna e favorisce il riallineamento spontaneo del bacino. Parallelamente, è fondamentale rieducare le abitudini quotidiane. Sedersi in modo più consapevole, alternare momenti di movimento a momenti di immobilità, distribuire meglio il peso durante la camminata e prestare attenzione al baricentro sono tutte azioni che, nel tempo, trasformano la postura in profondità. Correggere un’antiversione bacino richiede costanza, ma i progressi sono spesso molto più rapidi di quanto ci si aspetti.

Conclusioni

Comprendere l’antiversione del bacino significa entrare in relazione con uno degli equilibri più importanti del corpo umano. Il bacino non è soltanto un punto di articolazione: è il centro di gravità, il fulcro del movimento, la base su cui la colonna vertebrale costruisce la propria stabilità. Quando questo centro si inclina in avanti e perde la sua neutralità, l’intera struttura posturale si adatta di conseguenza, spesso a scapito del comfort, della fluidità e della salute muscolare. Ciò che all’inizio può sembrare un semplice atteggiamento o una postura “un po’ sbagliata” racconta invece una storia molto più profonda, fatta di abitudini sedimentate, tensioni accumulate e meccanismi di compenso che il corpo mette in atto per navigare nella quotidianità.

La buona notizia è che l’antiversione del bacino non è una condanna, né un tratto permanente. È un adattamento, e in quanto tale può essere rinegoziato. Con gli stimoli giusti, con un lavoro costante sulla mobilità e sulla forza, e con una nuova consapevolezza del proprio corpo, il bacino può tornare verso una posizione più neutra, restituendo alla colonna vertebrale la sua naturale armonia. Ogni piccolo miglioramento rappresenta una vittoria silenziosa: un movimento che torna fluido, un respiro che si espande senza costrizioni, una sensazione di leggerezza che prima sembrava irraggiungibile.

Correggere l’antiversione del bacino non è solo un processo fisico, ma anche una trasformazione della percezione di sé. È un modo per rientrare nel proprio corpo, per riconoscere quanto profondamente le abitudini quotidiane influenzino il nostro benessere, e per scoprire che la postura non è qualcosa che si “subisce”, ma qualcosa che si può plasmare con consapevolezza. Quando il bacino torna in equilibrio, qualcosa cambia anche nella nostra relazione con il movimento: ci si sente più solidi, più stabili, più centrati. La schiena si alleggerisce, i gesti si fanno più naturali, il corpo trova una nuova quiete e una nuova forza.

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Bibliografia